Friedrich Wilhelm Joseph Schelling, Introduzione filosofica alla filosofia della mitologia, a cura di Leonardo Lotito. Milano, Bompiani testi a fronte, 2002, pp. XLVIII, 669, € 14,50

L’Introduzione filosofica alla filosofia della mitologia o Esposizione della filosofia puramente razionale di Schelling, tradotta qui per la prima volta, integralmente, dall’XI vol. delle Sämmtliche Werke, Stuttgart-Augsburg 1856-61, è un insieme di lezioni raccolte e pubblicate dal figlio Fritz dopo la morte del padre. In quest’opera Schelling – ma in generale in tutto l’ultimo periodo della sua produzione intellettuale – da un lato reinterpretando Platone e Aristotele, dall’altro approfondendo il confronto polemico con il suo illustre predecessore alla cattedra di Berlino, e cioè Hegel, s’interroga su quale sia il limite di un puro filosofare razionale, logico: fino a che punto l’essere si lascia cogliere dal concetto? La ragione comprende la struttura logica del reale, ma non può produrre la realtà effettiva, la quale rimanda per la sua esistenza a un libero atto di creazione.
Ma è proprio questo che una filosofia puramente razionale non può intendere poiché essa si arresta a una Entità divina che è mero concetto logico. Solo la disperazione esistenziale può condurre l’uomo a desiderare un Dio persona: alle esigenze del “cuore” può allora rispondere non più la filosofia ma solamente la religione.
Quest’edizione è curata da Leonardo Lotito, dottore di ricerca in Filosofia. Oltre a diversi articoli su argomenti connessi al problema del mito e del simbolo nel Romanticismo tedesco e nel primo Novecento tedesco e austriaco, è autore dei volume Dal mito al mito. Analogia e differenza nel pensiero di Joseph Görres, Pendragon, Bologna 2001. Ha curato inoltre la traduzione delle lezioni schellinghiane sul Monoteismo (Mursia, Milano, 2002). È autore infine di un volume sul mito e la filosofia nel XX secolo, in corso di stampa (B. Mondadori).

Bompiani Editore


Indice

INTRODUZIONE V

NOTA EDITORIALE XLII

CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE DI SCHELLING XLIII

RINGRAZIAMENTI XLIX
 

INTRODUZIONE FILOSOFICA
ALLA FILOSOFIA DELLA MITOLOGIA
  

LEZIONE 11 – [La religione filosofica] 3
Nell’antichità non è possibile alcuna religione filosofica, 3
Il cristianesimo non pone immediatamente la religione libera. Cattolicesimo. Riforma, 9
La teologia naturale, 19
Dissoluzione della metafisica antica, 23
Passaggio allo sviluppo filosofico stesso. Questo sviluppo procede storicamente fino a Spinoza, speculativamente fino al concetto dell’essente, 31
 

LEZIONE 12 – [Sull’ideale kantiano della ragion pura] 45
Progresso storico attraverso Locke, Hume, Leibniz. Significato dello spinozismo di Lessing, 45
Il sapere razionale di Jacobi, 51
La Critica di Kant. L’ideale della ragion pura, 55
A ciò si collega la deduzione dei momenti dell’essente, 67
Rapporto tra questi momenti e l’essente stesso, 71

LEZIONE 13 – [L’essente] 79
L’essente stesso = principio. A questo si può giungere non deduttivamente, ma induttivamente, 79
Analisi degli elementi di questa induzione nelle misura in cui si possono trovare nel pensiero puro (non per esperienza, né nei fatti psicologici) mediante il principio di contraddizione, 83
Osservazioni logiche su questo principio, 97
I numeri in filosofia, (tricotomia), 113
Progresso dello sviluppo filosofico dall’essente (dagli elementi) a ciò che È l’essente. L’argomento ontologico, 113

LEZIONE 14 – [Induzione noetica e dialettica platonica] 131
Il metodo induttivo che prende la materia dal pensiero puro corrispondente al metodo dialettico, 131 
Esposizione di quest’ultimo secondo Platone, e determinazioni più precise sul rapporto tra gli elementi dell’essente e l’essente stesso, in particolare sulla loro possibilità di emergere come principi autonomi, 133
Passaggio ad Aristotele, 161

LEZIONE 15 – [Sugli  di Aristotele] 167
Il metodo dialettico secondo Aristotele: 1) considerato negativamente nelle sue obiezioni contro la dialettica e la sofistica, 167.
2) considerato positivamente nella sua dottrina degli , 181
Risultato storico e speculativo: gli elementi assolutamente semplici si possono ottenere solo attraverso il pensiero puro, 193
I dialettici all’epoca di Aristotele, 199

LEZIONE 16 – [Pensiero puro, scienza prima, scienza seconda] 205
Considerazione generale sull’oggetto supremo, 205Compito della filosofia prima (razionale) che si è ora ottenuta, 211
Il suo punto di partenza è l’indifferenza, la sua materia è l’Idea assoluta (unità di Dio e mondo), 217
Caratterizzazione del sistema dell’identità (Kant, Fichte) e del suo panteismo, 221
Concetto di filosofia puramente razionale e sua comparazione con la matematica, 237
In quale misura la scienza prima non è puramente scienza dell’universale. Rapporto di Aristotele con questa questione, 239
Osservazioni su Aristotele, 243

LEZIONE 17 – [Dottrina delle cause] 255
Prosecuzione dell’esposizione della filosofia razionale. I principi, innalzati dell’essere, diventano cause. Il rapporto delle tre cause (potenze) tra di loro, 255
Parallelo tra queste e le cause in Platone,…, 265
… e in Aristotele, 277
Fino a dove si può giungere con queste tre cause? (Materia. Quantità. Qualità. Cose), 277
La quarta causa. Suo rapporto con le tre potenze e con Dio, 281
La quarta causa = anima =    di Aristotele, 287

LEZIONE 18 – [Il mondo extradivino] 299
Ricapitolazione dei quattro principi come cause della nascita del tutto (del mondo delle idee). L’anima come termine medio tra il concreto e Dio. L’anima del mondo platonica. In quale misura l’anima è presente nell’inanimato. L’anima come principio = ae il suo rapporto con Dio, 299
Il dilemma tra un mondo infradivino o extradivino. L’innalzamento all’ipseità (= spirito. La quinta quaedam natura di Cicerone), 319
Mutamento del carattere della scienza in conseguenza del mondo extraintelliggibile che è sorto ora, 323
L’estensione. Spazio e tempo. Rapporto delle creature con lo spazio, 335
Qualità della materia. Concetto di Corpo, 343

LEZIONE 19 – [Deduzione delle tre dimensioni. Psicologie] 349
Cosa induce ad una deduzione delle tre dimensioni del corporeo, 349
Deduzione delle tre dimensioni richiamandosi ad Aristotele, 355
Rapporto dei principi con le dimensioni, in particolare con la quarta causa (con l’anima nei suoi diversi gradi), 367
Il lato fisico dell’anima, 385
Passaggio a ciò che è iperfisico dell’anima, al  (Aristotele), 393

LEZIONE 20 – [Lo spirito] 399
Sul nous di Aristotele, 399
Nous = spirito. Sua natura eterna, 403
Essenza dello spirito = volere. Distinzione tra il primo volere (originario) ed il volere nell’individuo. Nascita delle anime individuali, 409
Paragone tra questo idealismo e quello di Fichte; sua coincidenza con la coscienza umana universale, e suo legame con la concezione di un’esistenza futura, 411
Etimologia della parola . Dottrina dell’immortalità, 423
Rapporto di Aristotele con la dottrina dell’immortalità, 439
Prometeo come rappresentazione dell’antidivino, 445
La scienza razionale respinge la domanda concernente la possibilità che Dio abbia voluto l’azione con la quale l’uomo ha posto il mondo al di fuori dell’Idea. Sguardo retrospettivo sul cammino della scienza razionale, 455

LEZIONE 21 – [Paleontologia e antropologia] 463
Soluzione dell’antinomia relativa alla limitatezza o illimitatezza dell’universo, 463
Paleontologia. La storia della terra è interiore e non esteriore, 473
Nascita del genere umano. Sua unità. Distinzione tra le razze. Opposizione tra la stirpe divina e le stirpi naturali, 483
Giustificazione di questa prospettiva contro le obbiezioni del punto di vista filantropico, 505

LEZIONE 22 – [La morale] 513
La teoria della conoscenza (l’oggetto dell’anima non è Dio, ma l’essente), 513
Distinzione tra la conoscenza naturale e la scienza acquisita, che si fonda sulla conoscenza naturale (metafisica antica), 525
Passaggio dalla teoria della  conoscenza alla filosofia pratica. Deduzione della legge morale, 533
Indipendenza della legge morale di Dio (la  degli antichi, Kant). Deduzione dello stato, 539

LEZIONE 23 – [Lo stato] 549
Lo stato non è un prodotto della libertà, poiché piuttosto ne è la condizione originaria, e dunque non è nato attraverso un contratto, 549
La genesi dello stato dal punto di vista storico, 557
Stato e società e le loro differenti posizioni reciproche, da cui derivano le diverse forme statali, 561
La Grecia. Roma, 563
Con il cristianesimo lo stato diventa mezzo (e non scopo), e per l’individuo si pone il compito di pervenire interiormente al di sopra dello stato, 571

LEZIONE 24 – [Passaggio alla filosofia prima] 585
Rapporto dell’individuo con la legge morale. Infelicità dell’agire, 585
Ritorno alla vita contemplativa (Ascesi. Arte. Scienza); quello che l’Io può infine raggiungere con ciò, cioè Dio nell’Idea, come causa finale. (Stessa meta della filosofia antica), 591
Fine della semplice scienza razionale (della filosofia negativa). Esigenze della filosofia positiva e passaggio ad essa. Caratterizzazione della filosofia positiva. Sua questione preliminare, 599
 
 
 
SAGGIO SULL’ORIGINE DELLE VERITÀ ETERNE 623
Sviluppo del punto in questione, 625
Trattamento della questione presso gli scolastici, 629
La soluzione di Descartes, Bayle contro Descartes, 631
La teoria di Leibniz e la sua critica, 637
Il razionalismo hegeliano, 641
Soluzione positiva della questione attraverso il richiamo alla dottrina di Kant dell’ideale della ragione, 645
 

NOTE DEL TRADUTTORE 655
 
BIBLIOGRAFIA 660

PAROLE CHIAVE 664